Caro Babbo Natale,
lo so, sono un po' cresciuta per scriverti la letterina. Ma non riesco a smettere di credere nella magia, ad incantarmi davanti alle lucine, ad aspettare con ansia ogni mattina l'apertura della nuova casellina del mio calendario dell'Avvento.
Da piccola avevo tutta una teoria per cui tu collaboravi con Gesù Bambino per prepararci i regali e farceli trovare sotto l'albero. Così a modo mio coniugavo per bene religione e mondo pagano, che furbetta. La lista con i possibili doni la stilavo già a novembre, e, come insegnavano mamma e papà, era bene includere sia giochi costosi, sia qualcosa di minor valore perché non si sapeva quanti soldini avresti avuto quell'anno. Poi facevo una brutta in cui l'intro doveva convincerti che ero stata abbastanza brava; i miei si approfittavano parecchio di questa condizione e i due mesetti prima del 25 dicembre si ritrovavano la figlia più obbediente che mai. Infine si passava alla bella: mezz'ora per scriverla perché la grafia doveva essere impeccabile. Più di mezz'ora per decorarla tra disegnini e ghirigori vari, perché la letterina doveva anche essere bella da vedere. Poi la mamma la prendeva in carico, e chissà perché la spediva sempre quando andava al lavoro, senza di me.
Devo dire che mi hai sempre accontentata; chissà se lo meritavo davvero. Il rito dell'apertura regali era davvero un qualcosa di speciale ed emozionante. Della colazione la mattina di Natale non me ne poteva fregare di meno; trascinavo i miei genitori giù dal letto (a volte si degnava di unirsi a noi anche mio fratello) e via a scartare. Poi la mamma mi agghindava come una principessina, ha sempre avuto buon gusto lei, e mentre spadellava di tutto e di più e mi faceva venire l'acquolina in bocca, arrivavano nonni e zii. Ho un ricordo talmente bello di quei giorni di festa, che potessi riviverne anche solo uno lo farei.
Ma veniamo al dunque...
Io sono un'inguaribile romantica, una sognatrice insaziabile, lo sai. Sono cresciuta a pandoro Bauli (con la mitica confezione rosa) e suon di "A Natale puoi". E a furia di sentire quella musichetta mi ci sono convinta che "a Natale puoi"..."a Natale possiamo". Così, in un anno fin troppo particolare, sono giunta alla conclusione che forse solo tu PUOI.
Eccoti la mia letterina:
Non ti chiedo di portarmi nulla. Mi hai già dato tanto. Vorrei invece che tu portassi via, una volta e per tutte, un paio di cose. In primis quel minuscolo essere che infastidisce la mia famiglia da un po' di anni, e ama giocare a nascondino e ripresentarsi quando meno te lo aspetti. In secondo luogo, scaccia via questo maledetto virus perché non ne possiamo più. Ha già fatto troppe vittime, tra malati e gente rimasta senza lavoro. Direi che ha condizionato le nostre vite abbastanza, agendo in un modo cosi' subdolo, costringendoci all'isolamento, che per definizione é il contrario del Natale. Vogliamo tornare ad abbracciarci, a baciarci (sì, anche i baci con schiocco bello potente delle nonne), a smezzarci la stessa fetta di panettone, ad uscire senza paura.
...e poi, visto che il caro Babbo con questi due desideri avrà già il suo bel da fare, invoco il vostro aiuto cari lettori. In quest'annata così particolare, sono riuscita a realizzare il sogno di vedere pubblicato il mio primo romanzo. Grazie a voi pian piano si sta facendo conoscere, ma ora vorrei che mi aiutaste a dare una spinta sull'acceleratore, per farlo arrivare a tutti tutti tutti. In tutte le scuole, a tutte le ragazzine coetanee della mi protagonista, ma anche a ragazze e donne più grandi, e alle mamme. Perché chiunque potrà ritrovare qualcosa di sé tra le mie pagine. Perché vorrei diventasse anche un mezzo di condivisione ed unione. Che desse voce ai giovani, ai sentimenti, alle paure. Che aiutasse a superarle e facesse sentire meno soli. Che facesse ritrovare la voglia di sognare. E io sì, sogno. Sogno che il mio libro scali le classifiche, che venga piazzato sotto tutti i vostri alberi addobbati a festa, e sopra i vostri comodini, che vi faccia venire voglia di scrivermi e contattarmi. Perché mamma mia quanto adoro confrontarmi con voi! Cosa vi chiedo quindi nel concreto? Come potete aiutarmi a far crescere il mio sogno?
Leggete, regalate, e parlate del mio libro. Amiche, cugine, mamme, mogli, fidanzate...tutte a curiosare la mia Cenerentola. Tutte a sentirsi un po' Cenerentola. E poi aiutatemi ad accrescere la mia community: seguitemi su Instagram, che il social che maggiormente utilizzo, e suggerite di seguirmi, suggerite il mio profilo, condividete i post nelle vostre story. Scoprirete così che mi dò da fare anche con un po' di iniziative interessanti.
Perché dovreste fare tutto ciò? Perché a Natale si é tutti più buoni, e non vorrete mica lasciare irrisolti i desideri di una povera scrittrice? Perché non sarò la migliore (questo sicuramente no), ma sono genuina, ci metto passione, e mi sono sudata ogni pagina. Partendo dalla copertina, che ho realizzato io stessa. Perché credo in quello che faccio; perché sarò sempre entusiasta del confronto con voi e finché gli occhi reggeranno (e Fabiano non mi sequestrerà giustamente lo smartphone) vi risponderò. Perché a Natale puoi...a Natale potete!
Io già vi ringrazio in anticipo, e vediamo se sono stata abbastanza brava 😉
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